A Barletta ogni estate trascorsa rappresenta l’ennesima occasione persa per alzare il livello della nostra accoglienza turistica.
PER AVERE UNA CHIARA VISIONE DELLE SCELTE DA ATTUARE DOBBIAMO INNANZITUTTO STABILIRE COSA VOGLIAMO ESSERE !!!
Se il presupposto è quello di voler essere una città con una buona capacità di attrattiva turistica allora dobbiamo imprimerci bene in mente che LA NOSTRA "MATERIA PRIMA" E’ IL NOSTRO TERRITORIO E LA NOSTRA STORIA e di conseguenza dobbiamo completamente ripensare la nostra amministrazione locale, in particolar modo IL LAVORO DEI VIGILI URBANI.
Mi sono chiesto spesso chi organizza e controlla il lavoro dei nostri vigili ? il sindaco, l’assessore o il comandante (o nessuno dei tre). Questa importante funzione va ripensata e formata sulla base di quelle che sono le esigenze reali di una città che si prefigge di attrarre turismo. Le nostre LITORALI non possono essere ABBANDONATE A SE STESSE in balia di cafoni e trogloditi.
Non è possibile che nelle serate estive orde di tribù familiari si impossessino delle litorali dando con il loro bivaccare uno spettacolo degno di un accampamento di zingari (addirittura si è arrivati a bivaccare persino presso l’ingresso del castello !!!). Questa è l’antitesi di una prospettiva turistica. La PRESENZA gentile e costante dei vigili (i quali rappresentano il più importante sostegno operativo alla vocazione turistica della nostra città) deve essere la prima regola, a voler seguire questa logica e questi obiettivi. Se si ritiene che i vigili siano di numero insufficiente (!) gli si affidi solo compiti di ordine pubblico e non da scrivania e magari non in coppia. Si consideri (come in una qualsiasi azienda) il rapporto costo/beneficio dell’esborso di uno stipendio del vigile ed al ritorno economico che da quell’esborso deve prodursi a beneficio della collettività e non mi riferisco affatto alle multe da elevare ma alla capacità di sostenere e rafforzare il nostro notevole potenziale turistico. Se Barletta saprà diventare "interessante" ed attrattiva turisticamente il ritorno economico andrebbe a beneficio di tutti, cittadini ed amministrazione. La Puglia è attenzionata da turisti da tutto il mondo e non intercettare questa "onda virtuosa" sarebbe davvero grave. Non avendo più l’industria e l’artigianato della scarpa e della maglieria che in passato ha generato una diffusa e poderosa ricchezza, non ci rimane molto altro su cui puntare.
D’altro canto, si possono attrarre tutti i finanziamenti pubblici che vogliamo ma se non siamo capaci di creare lo "scenario" adatto ed idoneo all’interno del quale la nostra capacità di attrattiva turistica possa esprimersi e crescere, servirebbe a ben poco. Questo è il solco nel quale definire la VISIONE futura della città. E’ così difficile da capire ?
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