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A Barletta si sta parlando di programmazione del nuovo Piano Urbanistico Generale.
A tal proposito auspico che gli "addetti ai lavori" vogliano considerare nella programmazione urbanistica di domani, oltre agli aspetti tipicamente di merito anche l’importante tema della compatibilità geometrica e cromatica dei fabbricati.

Parto da un assunto semplicissimo:
ognuno di noi nell’atto quotidiano del vestirsi si preoccupa di coordinare la giacca con il pantalone, la cintura con le scarpe e così via (come è logico che sia) e stiamo parlando del vestiario di una giornata (al più).

Trovo pertanto pericolosamente insensato che, nel "vestire" la nostra città ed i nostri quartieri non ci si ponga lo stesso elementare problema della compatibilità estetica (che è essenzialmente geometrica e cromatica) e stiamo parlando di elementi (i fabbricati) che costituiranno la visione della città per centinaia di anni.

Si pensi alle ricadute fortemente negative che questo genera sulle potenzialità turistiche di Barletta in un momento in cui il "brand Puglia" ha attenzionato visitatori da tutto il mondo.

I nostri quartieri si presentano come una cozzaglia di edifici i quali, visti singolarmente saranno anche graziosi (quando lo sono) ma collocati in contiguità con altri fabbricati totalmente diversi per forma e colori farebbero inorridire chiunque abbia un benchè minimo di senso estetico, osservate piazza Caduti, stuprata nella sua originaria bellezza nel 1985 con l’abbattimento di "Palazzo Cuomo" sul quale è stato edificato un palazzo con la facciata a specchi collocato di fronte al palazzo "Criscuoli" in stile Liberty ove poi, successivamente è stato edificato sull’area ex magazzini Standa un palazzo a forma di un budino tondeggiante.
(Nella zona 167 poi i nostri urbanisti della "bruttezza" hanno veramente superato se stessi).

Viene da ridere (direi da piangere) considerare che, chiunque voglia allargare una finestra della propria casa sarebbe GIUSTAMENTE multato perchè si configurerebbe una alterazione del prospetto architettonico del fabbricato, generando bruttezza e disarmonia mentre un qualsiasi costruttore è lasciato libero di edificare un parallelepipedo alto e brutto accanto ad un fabbricato magari basso e dalle forme tondeggianti con un effetto esteticamente molto più devastante e temporalmente lunghissimo sulla fisionomia del contesto urbano.

Barletta è anni luce lontana dal concetto di "città bella" e questo impatta direttamente e negativamente sulle nostre potenzialità turistiche.
Se ammiriamo città come Cannes, Nizza, Sanremo è perchè qualcuno, a suo tempo si è posto questo genere di problemi.

L’azione dell’Urbanista è per certi versi simile all’opera di un artista che si accinge a dipingere un bel quadro e, nel far ciò, crea gli accostamenti più belli e gradevoli per giungere al risultato di generare bellezza.

E’ pertanto assolutamente necessario inserire nel nuovo Piano Urbanistico Generale l’OBBLIGO della compatibilità geometrica e cromatica e della creazione di ampi spazi verdi per chiunque desideri presentare un progetto di costruzione, A PENA DI BOCCIATURA del progetto stesso.
Ovviamente l’ufficio preposto a tale importantissima funzione dovrà essere composto da soggetti in possesso di adeguata SENSIBILITA’ E PROFESSIONALITA’.
Tutto questo non fa certamente onore a chiunque a tutt’oggi ha avuto un ruolo nel progettare, approvare, costruire e realizzare in quanto sostanzia e certifica la più totale inadeguatezza.




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