In tema di economia e futuro occupazionale, ognuno cerca di combattere con le armi che possiede.
Barletta (come tante realtà Italiane) a causa della globalizzazione ha perso quasi totalmente il comparto artigianale e manifatturiero che ha generato quella poderosa ricchezza del nostro recente passato, pertanto, preso atto di ciò, se si vuole evitare il definitivo crollo economico della nostra comunità, l’unica vera opportunità che ci rimane per sperare in un futuro dignitoso è la valorizzazione delle potenzialità turistiche di Barletta (che sono notevoli).
Innanzi tutto va premesso che (come in tutte le cose) per rendere l’accoglienza turistica eccellente (prima di pensare di presentarsi alla BIT di Milano) VA CREATO LO SCENARIO IDONEO ED ADATTO all’interno del quale detta potenzialità possa esprimersi.
Qui il tema, al di là delle astrattezze, assume percorsi diversi e paralleli.
Creare lo “scenario idoneo” significa rendere Barletta ordinata, pulita (quindi accogliente) a cominciare dalla semplicissima pulizia della città, con strade perennemente sporche già dal primo mattino e cartacce in abbondanza ai bordi dei marciapiedi, a tal proposito fa “sorridere” notare che sono stati fatti dei richiami a diversi condomìni da sedicenti ispettori molto solerti nel rilasciare ammonimenti ai cittadini riguardo alla regolarità del conferimento dei rifiuti ma evidentemente molto poco attenti nel controllare l’operato di chi dovrebbe pulire le strade (non sarà che forse abbiamo bisogno di meno ispettori e più operatori ecologici ?), vogliamo poi parlare della FALLIMENTARE GESTIONE DEL TRAFFICO (ma i nostri amministratori hanno mai guidato un’auto a Barletta ? vedi la condizione disastrosa di Via Suor Chiara Damato, Via Prascina, Via Mura Spirito Santo con auto in sosta su ambedue i lati, Via Roma nel tratto finale dove incrocia Via Canne (da terzo mondo) per finire alle litorali dove SI IMPONE UN PRESIDIO COSTANTE DI VIGILI URBANI IN QUANTO, DETTE LITORALI, SE VOGLIAMO ATTRARRE TURISMO RAPPRESENTANO, INSIEME A TUTTO IL TERRITORIO “LA NOSTRA MATERIA PRIMA” ed in quanto tali vanno presidiate e tutelate.
E’ vero che i Barlettani hanno le loro colpe ma questo certamente non assolve l’amministrazione comunale in quanto i cittadini, quando è necessario, vanno guidati ed educati, altrimenti non si capisce a cosa serva una amministrazione comunale.
L’IMPIEGO GARBATO DEI VIGILI URBANI (totalmente assenti durante la stagione estiva sulle nostre litorali) E’ L’ELEMENTO CENTRALE DEL PROBLEMA.
Come non rendersi conto che non c’è speranza se LE NOSTRE SPIAGGIE continueranno ad essere TERRA DI NESSUNO dove ogni mattina (in particolare la domenica) ORDE DI CAFONI E TROGLODITI SPADRONEGGIANO INCONTRASTATI senza che si veda un solo vigile a regolare quella BOLGIA INFERNALE e quindi naturalmente ognuno fa quello che crede.
Prendiamo atto che la DEGRADANTE PRESENZA sulle litorali dei BIVACCHI SERALI ESTIVI di gruppi scomposti di “TRIBU’ FAMILIARI” simili ad ORDE DI BARBARI SEDUTI IN CERCHIO E’ UN COLPO AL CUORE ALLE NOSTRE POTENZIALITA’ TURISTICHE (ai vigili urbani il compito di presidiare ed impedire questi fenomeni vergognosi).
Una SAPIENTE ATTENZIONE va rivolta AI CORSI ed al CENTRO STORICO che rappresentano “il salotto buono” della città e, come tale, va completamente CHIUSO AL TRAFFICO ed aperto solo alla pedonalità, con FIORIERE E PANCHINE in istrada (SOPRATUTTO SUI CORSI) per liberare appieno tutto il potenziale turistico, in una esplosione di ridente accoglienza, a tutto guadagno della comunità e delle attività commerciali (come avviene in tutti i luoghi turisticamente rinomati).
Un particolare pensiero va alla lunghissima e bellissima litorale dove, per esempio, all’altezza della Lega Navale immaginerei una darsena tra il porto ed il braccio di levante con un GRANDE PARCO VERDE con panchine che integri a beneficio della collettività tutti gli spazi adiacenti, lo stesso dicasi per quel grande polmone verde adiacente il fortino “Paraticchio”, IN TOTALE STATO DI ABBANDONO, andrebbe invece recuperato alla collettività con campi da tennis, panchine, spazi verdi per la convivialità (famoso piano Ambasz nella luminosa Visione del grande sindaco Salerno).
Se poi vogliamo “osare”, potremmo immaginare “Estati Barlettane” sulla scia di ottime manifestazioni culturali tipo “i dialoghi di Trani” con partecipanti di primissimo livello – “libri nel borgo antico” organizzate a Bisceglie (DOVE STA PARTECIPANDO UNA FOLTA SCHIERA DI AUTORI BARLETTANI, IGNORATI IN PATRIA), con oltretutto presenze come Pupi Avati, Marcello Veneziani, Paolo Gratteri, Paolo Flores d’Arcais, Giovanni Impastato, Paolo Mieli, Gianrico Carofiglio, Vittorio Sgarbi e tanti altri ESPONENTI del MIGLIOR PENSIERO ITALIANO, esempio riuscitissimo di come si possa coniugare ARTE, CULTURA E BUONA CUCINA.
Trascurare tutto questo sarebbe già molto grave di per sé ma assume un rilievo ben più drammatico se si pensa che il turismo è l’ultima risorsa che ci è rimasta.
C’è una sorta di circolarità in questo, nel senso che, se oggi Barletta non ha più il florido commercio di un tempo ed i turisti vanno altrove è perchè manca tutto il resto.
C’è una diretta relazione tra la economia locale e, per esempio, la pulizia delle strade, la presenza di AMPIE ZONE VERDI a fruizione dei cittadini, le vie del passeggio libere dalla circolazione di auto, una ordinata gestione del traffico, quartieri ben edificati e “belli”, le litorali ordinate, pulite e disciplinate, ecc…E’ CHIARO ?
La provata capacità ed il coraggio dei nostri operatori economici non può esprimersi in tutta la sua potenzialità se manca il supporto dell’amministrazione comunale in una collaborativa e proficua coesione.
In tutte le località turistiche di successo questo avviene sistematicamente (non a caso si dice “fare sistema”) affinché l’ospite trovi una città pulita, civile ed ordinata nella quale gustare una permanenza all’insegna della buona cucina, sole, mare e tanta Storia.
Lasciamo da parte le inutili polemiche e mettiamoci a lavorare ponendo in essere un rapporto d’amore creativo e fecondo tra la COMUNITA’ ed il TERRITORIO che sappia anche recuperare, valorizzare e divulgare il nostro enorme patrimonio e le nostre radici storiche attraverso la formazione di apposite figure professionali.
Mi viene in mente il film “il sindaco pescatore” che consiglierei di proiettare nelle scuole, nelle amministrazioni locali e nelle parrocchie con la magistrale interpretazione di Castellitto nel ruolo di Angelo Vassallo.
Una sana iniezione di Valori veri.