Passeggiando per le vie della città, tra le tante brutture che si presentano agli occhi di chi osserva, ho pensato un’altra idea di Barletta, per un verso spinto dal naturale amore per la terra in cui si e’ nati e per un altro verso, preoccupato da questo orizzonte a tinte fosche che, come una cappa, opprime la nostra amata città.
Il miglioramento dell’immagine di Barletta è “LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE” che
l’amministrazione comunale e noi tutti dobbiamo combattere e vincere perché da questo dipende il futuro economico ed occupazionale del nostro territorio atteso che il turismo è tra le poche risorse che ci restano per sperare di risollevare la nostra economia.
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo si impone un “cambio radicale di mentalita’” da parte dell’amministrazione prima e dei cittadini poi superando la grigia logica del “tirare a campare” ed assumendo con coraggio un modo di pensare in grande perché solo se si possiede la visione di Grandi Obiettivi si “vola alto”, altrimenti si è CONDANNATI ALLA MEDIOCRITA’ (come nella vita).
Premesso che, LE LITORALI ED IL TERRITORIO, per una città a vocazione turistica rappresentano la sua naturale “MATERIA PRIMA” e come tali, litorali e territorio VANNO PRESIDIATI E TUTELATI DA “CHI DI DOVERE” (I VIGILI URBANI).
Nell’attuare questo “cambio di mentalità” oltre alla VALORIZZAZIONE delle litorali e del notevole patrimonio derivante dalla nostra MEMORIA STORICA, grande attenzione va’ rivolta al miglioramento del decoro urbanistico con la ISTITUZIONE di UN UFFICIO “AD HOC” che, con la dovuta gradualità, IMPONGA LIVELLI PRESTABILITI DI DECORO delle facciate dei fabbricati gia’ edificati (in primis quelli del centro storico) e definisca e valuti in modo armonico i criteri di estetica dei nuovi fabbricati da edificarsi OBBLIGANDO la COMPATIBILITA’ GEOMETRICA E CROMATICA con gli altri fabbricati esistenti affinchè, COME SI FAREBBE NELLA REALIZZAZIONE DI UN BEL QUADRO si arrivi a “disegnare quartieri esteticamente belli” e non quell’assurdo insieme di stili, geometrie e colori. (NON SI TRATTA DI LIMITARE LA LIBERTA’ DI AZIONE DELLE IMPRESE DI COSTRUZIONE IN QUANTO L’ASPETTO DELLA CITTA’ NON E’ UNA QUESTIONE PRIVATA BENSI’ E’ PATRIMONIO DI TUTTI).
OGNI INTERVENTO EDILIZIO E’ UNA NUOVA “PENNELLATA” CHE SI STEMPERA IN QUEL BEL “QUADRO” CHE SI VORREBBE FAR DIVENIRE BARLETTA.
Il risultato di questo ambizioso progetto deve portare:
1)-nel centro storico, alla eliminazione graduale ma obbligatoria di tutti quegli elementi decisamente in contrasto con lo stile dei palazzi d’epoca (infissi in alluminio, tendaggi “cafonal” ecc..) ricreando effettivamente l’antico stile originario (come si è gia’ fatto in tutti i centri storici d’Italia degni di attenzione turistica);
2)-Il CENTRO STORICO E SOPRATUTTO I CORSI, essendo il “salotto buono” della città devono essere totalmente CHIUSI AL TRAFFICO e riservati solo alla pedonalità, addobbando le strade (e soprattutto i corsi) con fioriere e panchine in una esplosione di ridente accoglienza;
3)-I nuovi quartieri e le nuove costruzioni (se si vuole alzare il livello di “Bellezza” della città devono essere realizzate all’interno di un “CRITERIO ESTETICO PRESTABILITO CON UNA PERFETTA ARMONIA GEOMETRICA E CROMATICA” evitando assolutamente quella cozzaglia di stili, geometrie e colori che contraddistingue la Barletta di oggi, lontana anni luce dall’ideale di “Citta’ Bella”;
4)-Gli strumenti urbanistici, nel delineare la “Barletta di domani” devono INVERTIRE L’ORDINE STABILITO IN PASSATO, quando si sono sciaguratamente edificate fabbriche nelle zone a ridosso delle litorali e case verso la parte interna, al fine di destinare tutta la parte migliore del nostro territorio (quella che guarda il mare) esclusivamente a fini residenziali e ricettive IMMERSE NEL VERDE e spostare le zone preposte alla produzione artigianale ed industriale verso l’interno.
Questo significa pensare ad un’altra idea di Barletta con un miglioramento della immagine della città a tutti i livelli tale da rendere straordinariamente eccellente l’accoglienza turistica, ne avremmo tutti da guadagnare per le ovvie ricadute positive in termini economici ed occupazionali (oltre che in qualità della vita).
Ci sono tutti i presupposti ed il nostro potenziale è molto più alto di tante rinomate mete turistiche (basta volerlo).
Del resto se ammiriamo città come Cannes o Sanremo è perchè qualcuno a suo tempo si è posto questo genere di problemi.
Rimbocchiamoci le maniche, è in gioco il nostro futuro!